Satiro che gioca con una Baccante,Gervex 1874. |
Tutto ha inizio precocemente
e già in tenera età, la socializzazione dei membri delle società della
dominanza avviene sull’esaltazione del predominio, del machismo e della
conquista (che sono caratteristiche diverse dai valori sani della mascolinità)
e sullo svilimento della vulnerabilità, dei sentimenti e dell’empatia.
All’interno dei
rapporti di genere, il maschio si colloca in un rango superiore alla femmina e,
come detto sopra, gli stereotipi associati alla mascolinità acquistano più
valore di quelli associati alla femminilità all’interno della società.
Molte pratiche all’interno
di questa tipologia di società sono caratterizzate da violenza e trauma; con la
grave conseguenza che finiscono con l’essere considerate normali dalla maggior
parte dei cittadini.
Non può che appartenere a queste culture, ad esempio, la
pratica della mutilazione genitale femminile. Questa tortura istituzionalizzata
è ancora viva in 40 paesi ed è perpetuata dalle popolazioni stesse come “rito di iniziazione” per
diventare donne desiderabili dagli uomini e accettate socialmente. In realtà, la
costante per le donne che la subiscono è
il dolore fisico, e psicologico, che si porteranno per tutta la vita.
La violenza nelle culture della dominanza riguarda tutti gli aspetti della vita dell' individuo, sia intimi che sociali. La sopraffazione è presente sia nei legami di coppia, che nelle relazioni umane e lavorative, fino coinvolgere i rapporti tra stati (attraverso politiche
belliche, giustificate da “buone cause”).
Il Cliente di Forain 1898 |
La spiritualità presso
queste culture è caratterizzata da divinità punitive, si è obbligati a comportarsi
bene pena, ad esempio, l’inferno. Generalmente la divinità è rappresentata come
un padre distaccato, lontano e astratto i cui ordini devono essere rispettati
per evitare il castigo.
La natura, come la
donna, sono considerate a un livello inferiore. Entrambe devono essere
controllate, sfruttate e derubate di tutti i beni. Vedi lo sfruttamento del
corpo femminile attraverso la prostituzione. Come, analogamente, avviene lo sfruttamento della Terra per trarre
più petrolio, per cementificare in modo incontrollato, causare deforestazione e inquinamento.
In queste società, si cerca di arraffare quanto più possibile, intendendo il profitto in modo cieco, stupido e distruttivo.
In queste società, si cerca di arraffare quanto più possibile, intendendo il profitto in modo cieco, stupido e distruttivo.
Tutta la mitologia
tramandata e in voga risponde ai canoni maschilisti mentre la mitologia
femminile e le eroine donne non vengono celebrate né studiate a scuola.
Non deve stupire, dato
lo status inferiore, che la donna non possa accedere a cariche religiose, che
sia minimamente presente in politica e in alte cariche dirigenziali. Le rare donne
presenti, per poter avanzare, finiscono con l’incarnare i valori
del predominio e del machismo, negando i valori della femminilità autentica.
Gli uomini all’interno
di queste società vengono disumanizzati, privati della possibilità di esperire
le proprie caratteristiche di tenerezza e vulnerabilità; all’uomo non è consentito piangere altrimenti viene paragonato a una “femminuccia”. Al contempo le donne
vengono addomesticate ed imbrigliate nel proprio essere e nella propria
libertà.
L’essere uomo finisce
con l’identificarsi con la sopraffazione, con la violenza e con lo sfoggio di quante
più amanti sessuali possibili.
Sia le donne che il
sesso in questa società sono controllati dagli uomini.
Il fine principale del
sesso è qui la gratificazione del maschio e la procreazione.
Lilith, la prima donna, demonizzata dal patriarcato |
Le donne “per bene” devono negare l’interesse per le questioni sessuali. Così il corpo femminile,
all’interno di queste società, diviene proprietà maschile e ciò influenza
profondamente la costruzione sociale della sessualità sia per l’uomo che per la
donna.
Con i cambiamenti degli
anni sessanta, in occidente si è iniziato a mettere in discussione le caratteristiche
della cultura della dominanza.
Scavando nel passato, la nostra società ha una eredità prevalentemente fallocentrica.
Scavando nel passato, la nostra società ha una eredità prevalentemente fallocentrica.
La stessa idealizzata Atene
era caratterizzata da repressione delle donne, espansionismo militare, durezza
e brutalità della vita per la maggior parte delle persone. Era inoltre una
società schiavista. Persino l’unica attività consentita alle donne, la prostituzione,
era regolamentata dal potere maschile.
Testimonia Aristotele: “Le giovani suonatrici di flauto, arpa e cetra non chiedano più di due
dracme per i propri servigi”, ovvero l’unica entrata che le donne potevano guadagnarsi
era soggetta a controllo da parte del maschile.
Per non parlare delle
leggi contro l’adulterio femminile. Le donne che lo compivano dovevano per
legge essere cacciate fuori di casa nude, non più tutelate dalla legge dello stato,
diventavando potenziali vittima di qualunque maltrattamento.
Anche l’arte greca
testimonia come le scene di stupro fossero considerate perfettamente normali e
legittimate. Ad esempio le scene dei satiri che inseguono, picchiano e
seviziano le menadi erano molto diffuse sui vasi, sulle coppe e sugli attici
ateniesi. Era costantemente passato il messaggio, anche attraverso le arti, di
asservimento e assoggettamento della donna all’uomo.
Successivamente mostrerò altri modelli di società basati sulla reciprocità e mutualità, dove l'elemento femminile godeva di maggior considerazione e spazio.
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