IL TANTRA: TRA LIBERTA' E LIBERTINAGGIO


Il termine Tantra in contesti più mondani significa "rete", "trama"; deriva dalla radice verbale tan- che vuol dire "Espandersi" ed anche sinonimo di sistema, rituale, dottrina e sunto. 


Nel 1500 a. C., o forse anche più anticamente, cominciano ad assumere una certa importanza in India gli insegnamenti sull'unione spirito e corpo.
Secondo le dottrine esoteriche, il Tantra è ciò che espande la conoscenza e consapevolezza. Considerando l'idea che alcuni
occidentali hanno del Tantra, come legato esclusivamente alla
sessualità, può suonare strano che il fine del Tantrismo sia l'espansione della coscienza e l'incremento della saggezza.
Come può l'incontro con il mio compagno, mia moglie, il mio amante, la mia amante generare espansione di coscienza e saggezza? 
Spesso l'incontro tra maschile e femminile è fonte di prevaricazione, di lotte di potere, delusioni, sentirsi superiore o inferiore all’altro/a, litigi ricorrenti, incomprensioni, solitudine.
Ci si approccia al Tantra, come alla sessualità, in modo troppo superficiale e mondano...
Spesso ci si accosta all'altro sesso o per un semplice impulso genitale (più gli uomini) o a un bisogno emotivo nevrotico (più  le donne).
La sessualità è vissuta ancora da molti uomini come un brivido fugace. Si ha così disperato bisogno di sesso, da sottostimare e manipolare l’altro sesso  per ottenerlo o, al contrario, molti non hanno il coraggio di proporsi al femminile con audacia, rispetto e amore.
Quante donne invece si accontentano di uomini che non le amano, tenendosi stretto il maschio di turno,  perché temono di rimanere da sole.
Il Tantra è emerso ai margini della società hindu, da coloro i quali consideravano l'induismo ortodosso troppo restrittivo.
 L’approccio del Tantra potrebbe definirsi democratico antelitteram, perché a tutti i membri  delle diverse caste indiane era consentito l’accesso ai circoli tantrici.  
Si pensava che fosse possibile partire dalle  peggiori condizioni sociali e incamminarsi comunque  verso la liberazione. 
Un maestro poteva appartenere a una casta inferiore e un allievo a una casta superiore. Tutti potevano mangiare dallo stesso piatto, bramini e intoccabili, e celebrare insieme.
I maestri tantrici diedero il benestare a pratiche considerate invece peccaminose all'interno di un contesto morale e spirituale di tipo convenzionale (antinomismo= andare contro le leggi stabilite). 
Si potevano in alcuni casi utilizzare pratiche illecite quali rapporti sessuali ritualizzati con un partner diverso dal proprio e selezionato casualmente –per evitare il coinvolgimento emotivo e il legame sentimentale.
Il rapporto sessuale sacro era inserito in una liturgia complessa;  da parte dell’iniziato di sesso maschile c comportava una lunga recitazione di mantra, azioni di purificazione, visualizzazioni di sé come Shiva e della partner come Shatki.
 Il vero e proprio rapporto avveniva dopo molti preliminari, che sembrano non terminare mai, e che avrebbero scoraggiato chiunque a parte il praticante più determinato.
 L’iniziato doveva imparare a percepire il divino nella donna ed adorare in lei l'espressione del sacro femminile.
 Molte delle iniziate erano donne- cosa stranissima soprattutto per i tempi- ed erano spesso le donne ad iniziare gli uomini. E’ probabile quindi che i principali iniziatori nel mondo esoterico del Tantra fossero le donne.

 Il Tantra coinvolgeva  la figura femminile, percepita come la divina Shakti, e divina compagna di Shiva.
Shiva e Shakti


 Le donne erano quindi le benvenute e anche la fisicità, e le sue funzioni, così come la sfera emotiva erano accettate. “Il signore ha l’universo per corpo...” 
Tuttavia adesso, come allora,  tanti si avvicinavano alle "Vie dell'estasi" per i motivi sbagliati...
La voglia di sesso non deve semplicemente rimanere tale, che è quello che accade nella maggioranza dei casi, ma trasformarsi in amore:
 “Il tantra non è fatto per favorire la tua licenziosità ma per trasformarla”.

Come ho più volte sottinteso in molti articoli, esiste una linea sottile tra l’azione libera e il libertinaggio, tra la trascendenza dalle norme morali stabilite dalla maggioranza e la pura immoralità ed egoismo, tra l’appassionata adorazione della donna/dea e l'auto indulgenza verso un capriccio…




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4 commenti:

  1. Interessante articolo. Effettivamente in un epoca in cui tutto e digitale, rischiamo di dimenticare che abbiamo un corpo. E quale strumento migliore della sessualità per riscoprire la sensualità e quindi il nostro io fisico?
    Sarebbe interessante sapere come si pratica del Tantra e come si inizia. Magari un suggerimento per un ulteriore articolo :-)

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  2. Buongiorno Dott.ssa,
    rimandato dal profilo facebook sul suo blog ho letto con piacere i due post sul tantra e sull'amore divino.

    Sul tantra si è tanto scritto e si scrive, spesso travisandone i contenuti profondi. Probabilmente, tutto questo ha origine dalla confusione che spesso si fa tra tantra tradizionale (più focalizzato sul vivere ogni momento del quotidiano in piena consapevolezza dei sensi) e neotantra, essendo quest'ultimo un movimento più orientato ad una sessualità pienamente consapevole, nato tra noi occidentali dagli insegnamenti di Osho e della sua allieva Margot Anand, da una parte, e dalla introduzione del massaggio tantrico (meraviglioso rituale di celebrazione dell'energia femminile e/o maschile) da parte di Andro Rothe in Germania.

    Spesso i seguaci della dottrina tantrica tradizionale criticano il neotantrismo per l'eccessivo focus sulla sessualità, che ha contribuito, a loro dire, a fuorviare il messaggio vero del tantrismo antico inducendo ad un libertinaggio fuori controllo.

    In parte ciò può essere vero, ma molti dei principi del neotantra sono assolutamente importanti per comprendere, vivere e gustare la pienezza di una sessualità piena, sacra e consapevole in una coppia, di fatto sganciandosi dal bulimico usa e getta dei tempi moderni.

    Secondo me, i due blog sono strettamente correlati tra loro. Vivere la sessualità come un momento sacro, stupendosi, per esempio, davanti all'energia femminile che fluisce potente come nell'unione tra Shiva e la sua Shakti è la porta per aprirsi nella coppia e cogliere l'aspetto anche catartico della sessualità, oltre che il suo fondamentale ruolo di elemento unificante tra due persone. Attraverso questa attenzione al rituale, al divino, si possono scambiare energie e pulsioni anche forti, nel conforto di avere accanto un partner, amato, che possa comprendere pienamente la nostra essenza.

    Per esperienza, avendo vissuto con alcune ex compagne questa sacralità, posso dire con certezza che il vivere sotto questa prospettiva la sessualità è entusiasmante. Purtroppo, non tutti sono pronti o aperti a questi. Spesso lo sono gli uomini, è vero, xche spinti da una pressione sessuale troppo forte orientata al solo atto sessuale e non allo stupore davanti alla divinità del femminile

    Ci sarebbero tante cose da trasmettere alle coppie per rinsaldare questi rapporti troppo spesso fondati sulla distanza e il non parlare. Personalmente, ho praticato il massaggio tantrico nella coppia e questo ha aiutato molto a cambiare la prospettiva tra partner, anche per aprirsi al confronto e allo sperimentare energie diverse durante un incontro.

    La possibilità di essermi formato come massaggiatore tantrico in un istituto tedesco (lo spiritual tantra lounge di Berlino) mi ha anche consentito, a parte l'affinamento della tecnica, di condividere con altri giornate di confronto e discussione sull'argomento cogliendo aspetti poco considerati in precedenza.

    Concludendo, tra i testi consigliati la invito a suggerire anche:
    Desideri, passioni e spiritualità di Daniel Odier (sul vivere nel fremito e pienamente presente ogni momento del quotidiano)
    Tantra per due di Elmar e Micaela Zadra (ottimo libro per la coppia, se ci sono conocenze di base sul concetto di chakra)
    The art of sexual ectasy di M.Anand (un testo base del neotantra)

    Mi piacerebbe approfondire le tematiche confrontandoci sull'argomento, magari mettendoci in contatto tramite fb, dove le ho inviato una richiesta di contatto

    Giovanni Celano

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    Risposte
    1. Gentile Giovanni,
      Grazie innanzitutto dell'apprezzamento e di aver scritto un commento ricco di contenuti.
      Se vuole ci possiamo mettere in contatto o su facebook,trova all'interno del blog anche il profilo professionale, o tramite mail: antonellaconsoli1@gmail.com

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  3. Grazie Gianluca del tuo commento e del tuo suggerimento :-)

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