DONNE PAGANE NELLA MITOLOGIA SICILIANA



Si narra* che il padre di Ciane omaggiasse tutti gli dei con dei sacrifici eccetto il dio Bacco.

 Il dio, indispettito da tale irriverenza, si vendicò di Cianippo  (il padre di Ciane) condannandolo ad un desiderio smodato di vino. Cianippo, ebbro di vino, violentò la figlia Ciane.
Dopo qualche anno a Siracusa esplose la peste. 
Venne consultato l'oracolo di Apollo Pitio e rivelò che, per placare la peste, era necessario il sacrificio di colui che si era macchiato di un terribile peccato. 
Ciane, comprendendo il senso dell'oracolo, uccise il padre Cianippo, e poi si uccise a sua volta, con lo stesso pugnale.  
Si dice che questo avvenne proprio nei pressi della fonte Ciane. Proserpina, commossa dal dramma, raccolse le lacrime della fanciulla e diede vita alla fonte.

Questo mito siciliano ricorda molto il modello edipico e, almeno di primo acchitto, lascia l'amaro in bocca. Infatti le tragedie, raccontano dell'animo umano, e vanno sapute interpretare. Puoi leggere questo articolo per capire meglio: IL COMPLESSO DI EDIPO: DALLA TRAGEDIA ALL'AMORE CIRCOLARE

Un altra leggenda lega Ciane al Ratto di Proserpina.
Si racconta che Proserpina fosse in compagnia di Ciane, lungo le rive del lago di Pergusa, quando, Plutone (il re degli inferi) con il suo carro fece irruzione in un giorno di primavera.
Proserpina gli apparve delicata e docile mentre Ciane più forte ed energica. Il dio dell'Ade, innamoratosi della prima, cercò di afferrare la bella Proserpina e portarla con sè.

L'amica Ciane si oppose energicamente: 
"Plutone tirava per un braccio Proserpina da una parte, nel tentativo di caricarla definitivamente, ma Ciane tirava dall’altra, non meno vigorosamente..."**

La giovane Ciane era molto forte e il dio degli inferi, per avere la meglio e rapire  Proserpina, dovette ricorrere ai suoi poteri. Il dio trasforò cosi Ciane in un fiume e rapì Proserpina.
La madre Cerere, dea madre della terra e della fertilità, disperata cerca invano la figlia, e fa in modo che la terra non dia più frutti, mettendo in pericolo la vita del genere umano.
Zeus, per ristabilire l'ordine, ordina ad Ade di riportare la fanciulla sulla terra.

La giovane Proserpina ha però già mangiato il frutto del melograno. Nel regno infero, chi mangia qualcosa non può più far ritorno in superficie.
Adesso Proserpina è diventata regina dell'Ade, non può far più ritorno alla vecchia vita. Zeus pone rimedio quindi parzialmente all'accaduto e decreta che Proserpina può tornare sei mesi sulla terra ed altri sei deve trascorrerli con il marito, da regina degli inferi.
Questo mito è stato interpretato dal popolo come spiegazione alla ciclicità delle stagioni. Quando Proserpina è sulla terra, la dea madre fa risvegliare la natura con la primavera e l'estate. 

Quando Proserpina è nel regno degli inferi, la natura va a riposo con le stagioni dell'autunno e dell'inverno.
In realtà il significato è molto più profondo e legato agli antichi Misteri Eleusini
La Sicilia riveste per l'Eleusinità una importanza fondamentale, paragonabile a quella dell'isola di Creta e della stessa Eleusi.
Il culto delle Due Dee ebbe una enorme diffusione in Sicilia.
Enna in particolare (dalla radice "En" ovvero "inizio") rappresenta il punto di partenza. 
Infatti è in Sicilia che Kore viene rapita ed è sempre qui che la madre Demetra inizia, accendendo tre torce di pino con il magma dell'Etna, la ricerca della figlia che la condurrà ad Eleusi ( il punto di arrivo).

Un altro articolo sulla mitologia femminile: IL PRIMO VIAGGIO INIZIATICO E' DI UNA DONNA


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*Plutarco
**Foti D.


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